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I casali di Butera

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MONTE DESUSINO Per la sua posizione il monte, domina la Gela-Licata-Agrigento. Lo scavo effettuato nel Piano della citta' ha messo in evidenza l'esistenza di molta ceramica preistorica, greco-romana (specie,quella relativa alla seconda metà del IV Sec.a.C.) con mura di cinta per tutto il contorno con tre porte ed una postierla  e due torri, il basamento di un edificio sacro e un tracciato di strade ortogonali dell'impianto urbano. Si riconosce anche esserci stato un villaggio indigeno ellenizzato e fortificato durante il VI sec.a.C. Su Fazzello riscontriamo che Butera distaccatosi dal regno di Bebrica, se ne venne in Sicilia ove sposò la Regina Licastra. Un'altra leggenda ci fa conoscere che Bute Re Indigeno e da Venere nacque Eruche; e Callia, storico siracusano, ci dice che nella contrada Diliella e Gurgazzi ove esistono sorgenti di acque solfuree, sulla pietrosa cima del monte Desusino vi è una città, Ibla Minima. Eruche tradotto in italiano vuol dire,di sopra, c...

La festa di San Rocco

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San Rocco è il Santo Patrono di Butera. Si festeggia il 16 Agosto di ogni anno, in modo molto solenne. La festa ha inizio il giorno 14 con varie esibizioni della banda musicale in Piazza e nelle principali vie cittadine. Giorno 15, nelle prime ore del pomeriggio , si porta in giro " u sirpintazzu " , che si ferma in Piazza Dante. Esso non ha alcuna somiglianza con il vero animale: è fatto di cartapesta,  con un ventre tanto largo da contenere l'uomo che lo porta in giro. In piazza " u sirpintazzu" che per bocca ha due palette di legno dipinte in rosso, azionate dall'uomo che gli sta dentro, tenta di afferrare un'oca , precedentemente uccisa e appesa ad un laccio e, dopo diversi tentativi, finisce col riuscirvi. Compiuta questa operazione va poi a rompere, con quella bocca a forma di becco, i cosiddetti "pignatuni", contenenti dolciumi e oggetti di poco valore che un accompagnatore ripone in un apposito sacco. La leggenda di questa commemorazio...

Palazzo Camerata

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In piazza Dante, volgendo lo sguardo verso nord ,alla sommità di una gradinata appare semplice ma solenne la facciata del palazzo Camerata. Racchiusa tra due grandi pilastri di pietra arenaria, è caratterizzata da un grande portone con arco e due ingressi più piccoli, da due balconi ben proporzionati con quattro aperture e decorazioni, da un frontone con timpano e cornice. La facciata verso ovest presenta un altro portone con arco, chiave di volta e pilastri. Notiamo poi che un pilastro di arenaria con angolo ottuso, simile ai primi due, chiude il lato sud e dà inizio al lato ovest della casa in via Matteotti. Particolare importanza assume un portone costituito da un grande arco con chiave a forma di foglia di acanto, capitelli e pilastri. All'interno oltre il portone si apre un ampio cortile quadrato e si innalzano due colonne di gesso e pietra con capitelli dorici. Fino a qualche decennio fa altri due archi chiudevano il cortile e delimitavano la parte nord dell'edificio. D...

La necropoli di Piano Fiera

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In seguito alla campagna di scavi condotti tra 1951 e il 1958 dall'archeologo rumeno Dinu Adamasteanu, nell'area in cui sorge l'edificio scolastico "Santa Caterina , fu individuata e portata alla luce una vasta necropoli articolata in quattro strati, cronologicamente ben distinti : il primo e più antico , databile dal IX al VOI secolo a.C ( 850 - 665 a.C circa);  Il secondo in uso dal 665 al 500 a.C; Il terzo riferibile al 300 a.C ; Il quarto assegnabile al III - II secolo a.C . Il primo strato : Le quindici tombe contrassegnate dall'archeologo con i numeri 165 fino a 179 si riferiscono al primo strato della necropoli.  Si tratta di camerette a pianta rettangolare e volta piana scavate nella roccia , con deposizione monosomatiche, accompagnate da elementi metallici del corredo funebre ( soprattutto fibule ), brocche decorate con motivi a piume o flabelli, stamnos piumato e vasi a cestello ( sep. 168) , oggetti presenti nella Sicilia orientale  ( Cassibi...

Parrochia di San Tommaso Apostolo

Nella parte settentrionale della città cè la Chiesa di San Tommaso oggi la Matrice, , a poca distanza dell'attuale Porta Reale, dalla quale nel 1089 entro' vittorioso il Conte Ruggero. La Chiesa è a croce latina, con cupola e tettoa volta misura mq 150 circaed i suoi lavori di stucco sono di Giovanni Maienza ed i dipinti di Domenico Provenzano. I marmi che ornano gli altari, danno alla Chiesa un aspetto importante e la magnificenza di un bel tempio.La principale Chiesa di Buteraallora era San Giovanni Battista mentre prima era Santa Maria del Castello. Nel 1315 ad opera d Fra Tommaso Buttiglieri, buterese le vennero donati.il capo di Santa Sofia v.m. e quello di Sant'Orsola v.m. il braccio di S.Mauro, S.Callisto, alcune ossa di S.Anastasio, una bibbia antica scritta in carattere gallicano su carta pecorina.L'epigrafe ancora si può leggere; il marmo è stato collocato sulla parete della Chiesa a sinistra entrando in sacrestia; nell'epigrafe si legge Anno Domini  1315...

Castello di Falconara

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Falconara fu la maremma meridionale dell'isola, tra il torrente di San Nicolò e la foce del fiume Carruba; dal latino Arx Falconera , da Maurolico, Fazzello, Carafa e detta Falconara, da Cluverio Falconara, ed ancora da Murolico Briet. Il fiume Carruba nasce dalla fonte di San Pietro, quattro miglia distante dalla foce e versa le sue acque nel mare d'africa, tra il fiume Naufrio e la rocca di Falconara. Il naufrio nasce sotto Butera, da cui prende il nome e a sei miglia da Terranova versa le acque nel mare d'Africa. Falconara è ricordata da Edrisi come Marsà as Saluq, porto di scirocco, vi sorge una grande torre quadrangolare intorno alla quale si è sviluppato l'attuale Castello. Fu concesso nel  1392 ad Ugone Santapau, in seguito ai Branciforte e poi nella metà del 1800 fu acquistato dai Chiaramonte- Bordonaro. L'ultimo ampliamento, ai primi del  1900, è dovuto ad Ernesto Basile. La splendita posizione, il magnifico palmeto che lo circonda, la serie di fab...

Parrocchia-Santuario di San Rocco Patrono di Butera

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La chiesa di San Rocco, oggi Patrono di Butera, un tempo era dedicata a San Nicolò Vescovo di Mira.  Il vero Patrono di Butera era San Tommaso Apostolo a cui è intitolata l'unica parrocchia esistente. Gli abitanti però hanno proclamato prima San Giovanni Battista poi S. Vito, titolare della Chiesa omonima , in seguito Sant'Antonio Abate, infine, il 18 Aprile 1683, il popolo proclamò San Rocco Patrono di Butera per come attesta il seguente documento che trovasi agli atti dell'archivio della chiesa di San Rocco che qui trascrivo: <<G.M.G. e San Rocco. A 19 Aprile sesta indizione 1683. Si avverte che in questa e sotto questo giorno di Pasqua, radunato tutto il popolo e li signori giurati e capitano, nella Matrice di questa città in presenza del Sig. Vicario Don Carlo Repollino, s'acclamò per nostro protettore e Patrono di questa città di Butera il nostro glorioso San Rocco, con grandissimo giubilo di tutto il popolo. gli ufficiali del presente sono...