La necropoli di Piano Fiera

In seguito alla campagna di scavi condotti tra 1951 e il 1958 dall'archeologo rumeno Dinu Adamasteanu, nell'area in cui sorge l'edificio scolastico "Santa Caterina , fu individuata e portata alla luce una vasta necropoli articolata in quattro strati, cronologicamente ben distinti : il primo e più antico , databile dal IX al VOI secolo a.C ( 850 - 665 a.C circa); 
Il secondo in uso dal 665 al 500 a.C;
Il terzo riferibile al 300 a.C ;
Il quarto assegnabile al III - II secolo a.C .
Il primo strato :
Le quindici tombe contrassegnate dall'archeologo con i numeri 165 fino a 179 si riferiscono al primo strato della necropoli. 
Si tratta di camerette a pianta rettangolare e volta piana scavate nella roccia , con deposizione monosomatiche, accompagnate da elementi metallici del corredo funebre ( soprattutto fibule ), brocche decorate con motivi a piume o flabelli, stamnos piumato e vasi a cestello ( sep. 168) , oggetti presenti nella Sicilia orientale  ( Cassibile, Dessueri, Pantalica Sud ). ( VI 30 ).  È altresì certa la presenza di una tradizione locale documentata dalle oinochoai e dalle anfore decorate a fasce di linee orizzontali, originarie dell'area centro meridionale della Sicilia .
La sepoltura più recente è la 177 , monosomatica.  Essa presenta una fabula in bronzo a navicella cava e striata con bottoni laterali databile tra il 700 e il 665 a.C . Diversi esemplari quali scodelle, coppe oinochoai possono classificarsi come rielaborazioni locali sotto la suggestione si modello greci già mediati dal mondo coloniale .
Con l'affermarsi dei nuovi riti funebri si conclude la fase della cultura indigena per dare posto alle influenze greche .
Il secondo strato: 
Appartengono al II strato le tombe comprese fra i nn. 1 e 164 della numerazione adottata da Adamasteanu. La durata dello strato si pone tra il 675 e il 500 a.C . 
Il rituale e le tipologie funeraria documentate sono : -
L'enchytrismos, ovvero la deposizione del defunto entro un contenitore ceramico di dimensioni opportune , rito riservato soprattutto ai bambini; 
- la cremazione, ovvero la combustione del corpo del defunto, i cui resti vengono poi raccolti insieme al corredo entro un' urna costituita da un' anfora o ( pithos ) o altro contenitore ceramico; 
- l'ingenerazione con acephalia, ovvero la cremazione del corpo del defunto ad esclusione del cranio che veniva deposto integro, insieme ai resti combusti e al corredo, all'interno dell'urna;
- i contenitori , i pithoi, venivano semplicemente deposti nel terreno . 
Uno specifico cenno merita l'articolata struttura funeraria che caratterizzava la tomba 138 ( dolmen), conservata in situ , in Via Milano . 
In base al vaso protocorinzio  ( kotyle) rinvenuto al suo interno, la tomba viene datata intorno al 675 a.C .
Si tratta di una cameretta megalitica di 1,20 ×0,85×0,75 metri costituita da cinque grosse lastre di pietra rozzamente squadrate, ad eccezione di quella meridionale di chiusura, ricavata da pietra arenaria conchiglifera locale.
Il dolmen è inglobato in un recinto rettangolare in pietrame a secco delle dimensioni di 6,10×2,50 metri per un spessore di 0,50 metri. Sul lato meridionale si apre l'ingresso della tomba .
All'interno del dolmen l'archeologo trovò vari pithoi con le ceneri, i crani e il corredo funerario .
La tomba con il recinto monumentale praticabile lascia ipotizzare la posizione di privilegio dei proprietari , assieme agli altri delle tombe limitrofe, aventi le stesse caratteristiche . 
Terzo e quarto strato:
Nel terzo strato predominano le sepolture ad epitympia, cioè piccoli monumenti funerari , a tre gradoni, in blocchi calcarei, con pianta quadrangolare tendente al quadrato. 
Su un gradone inferiore con il lato lungo 2,40 metri poggiano altri blocchi alti 30 cm e lunghi 1,90 m ; su di essi poggia un altri gradone di 1,60 m di lato . Al centro su un plinto stava una colonnetta a scalanature ricoperta da stucco oppure un'erma  ( un busto ) . Nel quarto strato è invece esclusivo il rito della enumazione  sia entro sarcofagi fittili, sia entro fossa rettangolare scavata nel terreno e circondata da muretti in pietra .
La cronologia di queste sepolture va dal IV al III secolo a.C . Sulla base dell'unguentario fusiforme del 280 a.C , trovato nella sepoltura XXXI. 

                                     

Dolmen , sepoltura 138 
Piano Fiera  (VII sec. a.C.)

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