Butera nella storia 3° parte

Nell'estate dell'anno dopo, arrivo' la vendetta di Guglielmo I che prima saccheggiò e distrusse dalle fondamenta Piazza , poi cinse d'assedio Butera convinse Ruggero Sclavo ad arrendersi assicurandogli salva la vita ( ed infatti andò in esilio ) ma punì duramente la città radendola al suolo e vietando che essa fosse mai ricostruita. 
L'avvenimento segna una svolta epocale nella storia della città: eliminata prima la popolazione musulmana e poi quella di più recente immigrazione, distrutti il castello, gli splendidi palazzi , le moschee e i caravanserragli di epoca araba e le chiese che i Normanni avevano innalzato, la collina rimase disabitata forse per qualche decennio. E certo , comunque, che il territorio di Butera, dopo la ribellione, non rimase al demanio per molto tempo, poiché nel 1171 dopo la morte di Guglielmo II  , esso appare in possesso di Guglielmo di Lucy per avere sposato Desiderata di Policastro, forse figlia di Manfredi Aleramico , legittimo erede del conte Simone . Dopo il 1193 , le due parti dell'antica contea sembrano divise tra i due figli di Guglielmo di Lucy: Paternò a Bartolomeo di Lucy , che morirà nel 1200 e Butera a Pagano de Parisio , marito di Margherita di Lucy . Nel 1200 vi troviamo, probabilmente come castellano, Berardo de Ocra di origine abruzzese  che dona un " casalino " ( cioè una casa disabitata  ) di Butera al monastero di San Leone di Mongibello ( Paternò). Vi esisteva già una casa dell'Ordine Militare degli Ospedalieri  dipendente dal convento di San Giovanni di Messina , se nel 1206 il re decenne Federico di Svevia donava ad essa alcune terre " del suo demanio " in contrada Muddesimo . Fu , forse, qualcuno dei signori di origine normanna o francese di questo periodo che portò a Butera la splendida croce di Limoges, di rame smaltato , oggi custodita nella chiesa Madre consacrata a San Tommaso , ma molto probabilmente proveniente da una delle antiche chiese oggi scompare , quella di Santa Maria presso il castello , o quella di San Giovanni Battista risalente a Federico I di Svevia .

                 
Croce di Limoges XII secolo custodita nella chiesa Madre 
     

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